giovedì 31 dicembre 2009

Un cigarrillo retrasa más de dos horas el tren más rápido del mundo

TESTATA: El Mundo
DATA: 31/12/2009
AUTORE: n/a

El tren de largo recorrido más largo del mundo, inaugurado el pasado fin de semana, tuvo un retraso de dos horas y media después de que un pitillo de un pasajero disparara la alarma en los vagones.

El incidente afectó también a miles de pasajeros de otros trenes que partían de la estación de Cantón, de donde tenía previsto partir el tren bala a las 15.00 hora local de miércoles (7.00 GMT).

El pasajero que causó el retraso no pudo ser encontrado, ya que cuando la alarma sonó ya había abandonado el tren, por lo que se libró de la correspondiente multa, ya que está prohibido fumar a bordo del ferrocarril.

El portavoz de la red de trenes de Cantón recordó a los pasajeros que fumar está prohibido en el tren de alta velocidad, "incluyendo en los baños", y alertó que desobedecer la normativa puede producir problemas técnicos al ferrocarril.

El tren une desde el pasado sábado día 26 las ciudades chinas de Cantón y Wuhan, con una velocidad media de 350 kilómetros por hora, llevando a cabo en tres horas un recorrido que antes costaba más de diez.

Es uno de los primeros pasos de la red de alta velocidad que construye China, que tendrá 16.000 kilómetros en la próxima década y será una de las más modernas del mundo. El país asiático, por otro lado, es el mayor consumidor mundial de tabaco, con unos 350 millones de fumadores.

martedì 15 dicembre 2009

Cavour e il panettone a portata di ferrovia

TESTATA: Corriere della Sera
DATA: 06/12/2009
AUTORE: Piero Chiambretti

Il derby infinito sta per finire: l'alta velocità mette tutti d'accordo: le città diventano una per la gioia collettiva

Se ne parla dai tempi dell’Unità d’Italia del 1861. Al ristorante «del Cambio» di Torino, dove Camillo Benso Conte di Cavour era cliente fisso, non c’era giorno che si parlasse d’altro. Torino era troppo lontana dalla capitale del panettone; per mangiarne uno bisognava partire in carrozza già a Ferragosto per inzupparlo a Natale. Con il passare degli anni le cose sono migliorate: i panettoni hanno cominciato a produrli a Torino. Un centinaio d’anni dopo, l’invenzione tutta americana dell’auto porta sulle rive del Po la fabbrica italiana delle quattro ruo te che spingerà gli uomini di buona volon tà a costruire l’autostrada. Ci volevano due ore filate da casello a casello per sentir si «di Milano»: troppe.
In soccorso arrivarono le Ferrovie dello Stato che grazie alle grandi opere inventa rono l’alta velocità. Per cinque anni un di sgraziato come me ci metteva quattro ore per arrivare a piazza del Duomo e altre cin que (quando l’autostrada era chiusa per la vori) per tornare indietro. Adesso secon do le dettagliate informazioni dei capi sta zione col super treno sali, scendi. Il miracolo italiano è compiuto. Chi vive a Milano può andare a dormire a Torino, chi è disoccupato a Torino può esserlo an che a Milano, ma in un’ora. Le due città sono sempre state in lotta per il predominio di stella polare del Nord. Per decenni noi torinesi abbiamo vissuto la sudditanza della città da bere. Abbiamo ingoiato di tutto: ogni volta che all’estero mi chiedessero da dove venivo ero costretto a dire: «Vivo a Torino... near Milano», un’umiliazione per chi crede nel proprio territorio. A Torino è nato il cine ma, la radio, la televisione, la moda e cosa più importante la scuola Radio Elettra. Ini ziative sistematicamente rapinate dalla fa melica Milano con la compartecipazione della città Eterna.

Gli ultimi due colpi in pole position sono il salone del libro e quello del gusto che tanto piacciono ai cu gini. La rivincita doveva arrivare ed è arriva ta. Nel duemilasei le Olimpiadi della neve sono state la manna celeste per l’ex capita le della lamiera che, presa dall’eccitazione olimpica e dai fiumi di soldi del Comitato Olimpico, è ri nata. Il rinascimento cultura le cittadino ha cominciato a bruciare come la fiaccola arri vata da Atene: strade, palaz zi, piazze, servizi, siti archeo logici sono brillati d’incanto. I Torinesi come sempre, han no accolto con freddezza le novità portate dai Giochi. Ar rivarono a maledire il giorno che la città fu candidata a se de Olimpica. Poi a lavori ulti mati capirono ed oggi vorrebbero anche il mondiale di calcio Sudafricano. The «small apple» ha patito molto l’escalation dei piemontesi in questi anni, unica conso lazione le vittorie dell’Inter e del Milan, che hanno parzialmente placato la frustra zione del sorpasso. L’Expo sarà un’occasio ne per recuperare il terreno perduto. Augu ri. Oggi il derby infinito tra le due città sta per finire. L’alta velocità mette tutti d’ac cordo: le città sono diventate una per la gioia di tutti.

A Torino gli immobili costa no la metà che a Milano, così i bar e i risto ranti; una vera pacchia per quelli che fati cano ad arrivare alla fine del mese. Il treno non abbatte solo i tempi ma anche i costi. Si prospettano vagoni carichi di milanesi transfughi pronti a vivere con tutta la fami glia in Piemonte e continuare a lavorare a Milano. Viceversa quelli di Torino potran no spendere tutta la busta paga il sabato nelle discoteche di corso Como dove le modelle fanno sembrare tutti più interna zionali. Dopo il muro di Berlino che ha per messo ai tedeschi dell’est di scoprire l’occi dente, il Frecciarossa darà una chance ai «bugjanen» di sentirsi al centro d’Europa come cantava Lucio Dalla. Torino ha il fiu me, le colline, cento chilometri di viali al berati, il barocco, le residenze Sabaude, il Museo Egizio, quello del cinema, la Sacra Sindone, Milano il resto. Da quindici anni lavoro in Lombardia, ho ricordi meravigliosi e tanti amici, la cit tà a differenza di Torino accoglie tutti e se hai talento da vendere, ti protegge e ti va lorizza, perfetta per il business, per l’hap py hours per i meetings. Ma è a un’ora da Torino, la mia città: troppo.